Esistono gli “alberi killer”?

Ormai lo sappiamo, è sotto gli occhi di tutti: il meteo sta effettivamente cambiando, ma noi non siamo qui per discutere del cambiamento climatico, se esista o meno e se effettivamente la colpa sia nostra o del ciclo vitale della terra.

Quello però di cui teniamo particolarmente parlare è la cosiddetta “pericolosità” dei nostri alberi, quella di cui leggiamo su certi titoloni allarmistici di certa stampa allarmistica rivolti a persone allarmistiche.

Partiamo dal presupposto che probabilmente solo un 10% degli alberi può essere “pericoloso” DI PER SE, ossia può cadere e cagionare del danno quasi senza avvisaglie e, come si esclama per alcuni assassini che vediamo in tv, “non se lo sarebbe aspettato nessuno!”

Un buon 90% degli alberi che hanno causato danni più o meno gravi, lo hanno fatto PER COLPA NOSTRA.

Per colpa di una mala gestione che può essere partita dalla messa a dimora della pianta nel posto sbagliato 50 anni fa, passando per tutti gli stati intermedi della gestione SUA e soprattutto DEI SUOI DINTORNI, fino al giorno in cui a causa di una raffica di vento particolarmente forte come accadono sempre più spesso al giorno d’oggi, l’albero cade…

Prendiamo come esempio la tempesta di vento che ha funestato quasi tutta l’Italia i primi giorni di novembre: sono caduti centinaia di alberi in tutta la Nazione e le loro posizioni, mostrate da giornali e telegiornali, suggerivano praticamente per tutti una gestione a dir poco VOMITEVOLE!

A pochi passi da casa di chi scrive, è caduto un Pino d’Aleppo di una trentina d’anni, forse il momento di maggior forza, potenza e STABILITA’ distruggendo una recinzione nuova di zecca, isolando il paese per qualche ora essendo all’imbocco dell’unica strada che porta in centro, e scatenando gli anziani del luogo su quanto siano pericolosi “questi cazzo di alberi”, per fortuna nessun ferito o danno irreparabile.

Il sottoscritto è andato un paio di giorni dopo a verificare le condizioni di vita del povero caduto, con il minimo di esperienza acquisita dalle decine di valutazioni di stabilità effettuate negli anni, e cosa mi ha mostrato l'”autopsia” del giovanotto nel fiore dei suoi anni?

Una qualche patologia che lo ha indebolito fino a farlo stramazzare al suolo? No…

Un’infestazione da parassitacci mangialegno che lo avevano svuotato? No…

Delle talpe che avevano scavato tunnel sotto di esso in modo da fargli perdere l’ancoraggio? Ancora, no…

Ma allora di chi è la colpa se un seppur fortissimo vento ha sbattuto a terra il piccolo gigante?

Nostra.

Nostra.

Nostra.

Perché già da una rapida osservazione dell’ormai esposto apparato radicale, era evidente che da un lato le radici erano state MOZZATE…

Perché osservando bene il buco dove era stato messo a dimora si poteva notare uno SCAVO effettuato dagli operai a lavoro nei dintorni, a meno di un metro dal fusto, pieno di RIFIUTI FERROSI…

Perché dalla parte opposta di tale scavo è stato alzato, a meno di un metro dal fusto, un bel muretto di cemento armato con una bella rete elettrosaldata nuova nuova sopra…

Ora, forse una persona non del campo può ignorare il fatto che l’apparato radicale del pino è costituito da un fittone verticale e dei palchi orizzontali di radici fascicolate e da radici corda superficiali che si dirigono orizzontalmente in tutte le direzioni, pensiamo tutti che gli alberi hanno radici profonde e che scavare un metro sotto terra non fa niente, che sia per seppellire rifiuti ferrosi o per gettare le fondamenta di un muretto in cemento armato a 50cm dal fusto, ma non mi venite a parlare di “albero killer” o di “albero vandalo”, perché quell’albero forse non sarebbe caduto da solo… perché gli alberi che avete visto in tv erano vicino alle condutture della fibra che abbiamo a casa… Perché a Milano c’è una roba che non possono multare le macchine se sono parcheggiate sull’apparato radicale degli alberi, quindi motore bollente più percolati vari fanno benissimo ai vecchi platani alti 20 metri… Perché a Roma si tirano giù Pini Domestici o Marittimi che sono troppo inclinati loro, alberi che crescono sulle scogliere, in verticale… Perché da noi le querce si abbassano perché ostruiscono la vista del muro di cemento di fronte… “tanto aricaccia”… Perché lo stress da potature troppo invasive è una pratica all’ordine del giorno anche nei Comuni che hanno un chiarissimo regolamento del verde che LO VIETA… E mi fermo perché ho già scritto troppo…

Quindi per concludere la risposta è NO, non esistono gli alberi killer se non nei titoloni dei giornali che devono attrarre lettori più o meno consapevoli del fatto che quel titolo sia UNA CAZZATA, perché se un albero cade e danneggia o uccide la colpa è NOSTRA.